Custodire lo spazio sacro

La dimensione del sacro ha preso nel tempo, nella nostra cultura, una connotazione religiosa, divenendo un concetto relegato ad una ritualità non da tutti condivisa, e comunque di pertinenza limitata a categorie di persone specificamente incaricate della sua gestione.

Per il bambino e per culture non condizionate dalla visione dualistica dell’occidente, il sacro è un’esperienza possibile e sorprendente in qualunque luogo e momento della vita, della giornata, manifestandosi nella relazione con se stessi, con altre persone, con l’ambiente naturale, con l’arte. Il sacro è quindi un’esperienza, un luogo dell’anima, un momento al di fuori dello spazio e del tempo. E anche il corpo, la casa, il lavoro, una relazione, la dignità; la propria individualità interiore rispetto a famiglia, gruppo sociale, ad una relazione di coppia. In questo laboratorio sarà possibile esplorare questa attitudine, modalità, stato dell’essere, anche attraverso il lavoro costellativo, oltre che con esperienze ad hoc. 

L’intenzione con cui propongo questo seminario esperienziale è quella di apprezzare il proprio modo di percepire il sacro, per riconoscerne la presenza nel quotidiano e coltivarlo come un orto-giardino silenzioso e verdeggiante cui fare riferimento e da cui orientarsi nella vita.

Per questo ci occuperemo del sacro anche a partire da temi costellativi proposti dai partecipanti.

Abbigliamento molto morbido e comodo, calzini da usare al posto delle scarpe.

Domenica 10 febbraio 2019 – dalle 10 alle 18