Domani sera appuntamento con il plenilunio per un bagno di luce e di suoni: il nostro viaggio comincerà con il paesaggio lunare dipinto da Magritte, nella cui immobilità sospesa si può intuire un infinito che la luna illumina sulla terra, portando il messaggio dello spazio che ha attraversato per arrivarvi: una sorta di promessa, un invito a seguire i suoi raggi cosicché nuovi territori potranno mostrarsi alla nostra consapevolezza.
Questo può accadere anche se saremo all’interno di una stanza, perché il cielo non è sopra di noi, lassù, è intorno a noi, tocca la terra, entra nel suolo attraverso le minuscole gallerie scavate da insetti e vermicelli, entra in noi attraverso il respiro e molto altro.
Così è per la luce lunare.
Forse le parole di Leopardi, tratte dalla poesia “La sera del dì di festa”, sono il corrispondente sonoro dell’immagine di Magritte:
Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna.
L’immagine ci aiuta a spalancare l’immensità in noi, e da qui ad accogliere il suono, che delicatamente accarezzerà i nostri chakra.
Se hai una finestra da cui vedere la luna, organizza il tuo spazio meditativo in modo da percepirne il chiarore, se sarai in una stanza e se il cielo sarà nuvoloso, orienta tutta la tua attenzione all’energia lunare che è in te e agli spazi che essa ti può aiutare a rivelare.
Ci troviamo giovedì 30 aprile, su Skype, alle 21,10 per controllare ia funzionalità delle connessioni; cominceremo la meditazione alle 21,15 per terminarla alle 21,45, minuto più, minuto meno.
Indirizzo Skype: a.cacciari
Puoi segnalare la tua partecipazione scrivendomi via Whatsapp o Skype. Se modificassi i tuoi programmi, rinunciando alla meditazione, ti chiedo di informarmi in modo da non spendere il tempo prezioso di tutti nel cercare di collegarmi con te. Grazie.
Se partecipi per la prima volta, scrivimi su Skype entro domani pomeriggio, in modo da essere già collegati come contatti al momento della connessione con il gruppo.
Questa iniziativa è gratuita.
A domani!
Le campane tibetane sono suonate da Emile de Leon (Temple sounds)