Stazioni, soggiorni, incontri, bagagli, guide, cartelli, vicoli ciechi, binari morti, perdersi per ritrovarsi; la vita è un viaggio, transito nel tempo e oltre il tempo, nello spazio e oltre lo spazio. O a fianco.
E anche se la mente costruita in questa esistenza considera quest’ultima come LA vita, mantenere il cuore aperto e connesso a ciò che è oltre, prima, dopo, parallelo, ridimensiona gli ostacoli e amplia le possibilità, fa del buio un’invitante dimensione cui affidarsi, e del silenzio l’opportunità per comprendere i suoni che per me hanno significato.
Come turista, posso notare le buche del manto stradale, ma non impiegherò tutto il mio tempo per analizzarle, studiarle, classificarle. Mi guarderò intorno per trovare un passaggio sicuro, un’asse di legno a ponte da lato a lato, una mano con esperienza o un ramo che si inchina per lasciarsi afferrare.
Come turista dell’esistenza vedrò incuria, bruttezza, sofferenza e cercherò l’Essenza del luogo che starò visitando, attraverso la Bellezza, per nutrire il cuore ricordandogli che può pulsare al ritmo dell’energia che genera e mantiene quella stessa vita che io attraverso con stupore, quell’energia che mi fa sentire a casa qualunque sia l’esistenza che sto attraversando: l’amore.