L’intenzione che propongo per questa meditazione è quella di ritrovare una parte di te che frequentavi molto durante l’infanzia, forse ora un po’ meno.
Forse c’era un sogno che sentivi dentro di te, oppure una parte di te che ti portava nel mondo in un certo modo.
Il sogno poteva apparire bizzarro agli adulti che ti circondavano, e la tua attitudine a presentarti con innocenza, baldanza e altre modalità piene di speranza e sicurezza, smorzata perché “tanto si sa come va il mondo”.
Forse questi aspetti sono rimasti cristallizzati in quel tempo della tua vita, non hanno avuto uno sviluppo, una maturazione, come è accaduto ad altri.
Quando parliamo di aspetti personali che non maturano, associamo subito questa caratteristica alla storia di Peter Pan (il personaggio autentico, non quello rimaneggiato da Walt Disney).
Ma che cosa sappiamo realmente di questo ragazzo?
Il personaggio di Peter Pan, eterno fanciullo sgradevole e opportunista, è legato alle vicende personali del suo autore, James M. Barrie: quando James aveva sei anni, il fratello David, quattordicenne, morì in un incidente. La madre si chiuse in un mutismo straziato e, per riportarla alla vita familiare, il piccolo James cominciò a prendere le movenze, le abitudini del fratello morto, vestendone gli abiti, fischiettando come lui faceva.
Da quel momento James abbandonò se stesso e cominciò a vivere una vita non sua, rimanendo intrappolato nella sua scelta, come accade a Peter Pan.
Ognuno di noi può trovare echi di queste vicende nella propria storia di vita, e trarne spunto per riagganciare qualità sopite e non espresse perché non adatte al contesto educativo in cui è cresciuto.
Questa meditazione è uno spunto per ricollegarti alla freschezza e allo slancio avventuroso verso la vita, gli stessi che ti hanno portato a tuffarti in questa incarnazione. Attraversando i mondi, da vero sciamano urbano.
Giovedì 9 aprile, ore 21-21,45. via Skype (contatto: a.cacciari)
Iniziativa gratuita