Gaslighting: laboratorio di tecnologie spirituali

Laboratorio di tecnologie spirituali

Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica volta a far dubitare delle proprie percezioni e facoltà mentali chi ne è vittima.

Chi lo mette in atto nega la realtà di fatti avvenuti o crea una realtà non corrispondente al vissuto, imponendo con la menzogna la propria visione alterata delle cose, per indebolire l’altro fino a portarla alla sottomissione, fingendo di avere a cuore la sua miserevole condizione.

Il termine gaslighting (inglese: obnubilare, annebbiare la mente, manipolare), deriva dal titolo di un film del 1940 (Gaslight, inglese: luce a gas), che racconta le vicende di una giovane e ricca signora di epoca vittoriana, il cui marito attua un piano perché venga diagnosticata come pazza e quindi rinchiusa in manicomio e spogliata dei suoi averi. Il titolo del film rimanda direttamente al sistema ingegnoso escogitato dal marito per far vacillare la mente della donna, attraverso la modificazione della luce di casa). Il film venne poi ripreso da Hollywood quattro anni dopo, con interpreti quali Ingrid Bergman, Joseph Cotten E Charles Boyer, regia di George Cukor (titolo originale “Gaslight”, in italiano “Angoscia”).

Qui trovi il video dell’originale inglese del 1940.

Se noti una risonanza con parte di ciò che stai vivendo in questo periodo, martedì 3 agosto ci incontriamo per occuparci di questo argomento e del modo in cui mantenerti in asse mentre attraversi questo tipo di energia.

Lavoreremo esplorando il sentire individuale per valorizzare le risorse di ognuno e creare un campo informato di tutte queste qualità, cui attingere nel quotidiano. Questo significa tessere una rete di collegamento cui appoggiarsi quando tenderebbe a prevalere la sensazione di inadeguatezza o frustrazione o impotenza.

Martedì 3 agosto, dalle 20 alle 22,30 – Monteveglio (Bologna)

Ti auguro un bel fine settimana con questa poesia di Chandra Livia Candiani che ho conosciuto grazie ad Ilaria:

Dove ti sei perduta

da quale dove non torni,

assediata

bruci senza origine.

Questo fuoco

deve trovare le sue parole

pronunciare condizioni

di smarrimento dire:

“Sei l’unica me che ho

torna a casa”.