Studio en plein air

La fortuna di avere a disposizione uno spazio naturale in cui lavorare è qualcosa per cui sento una profonda gratitudine; queste giornate di settembre, così terse e miti, sono un invito ad immergersi nella natura e oggi ho potuto farlo lavorando: la persona con cui ho collaborato per facilitare l’emergere di una nuova consapevolezza è arrivata con un’emozione di paura per ciò che sta avvenendo nel contesto sociale e familiare in cui vive, benché abbia una centratura notevole e sia in grado di gestire la propria vita in modo ammirevole. Le ho così proposto di lavorare all’aperto, sotto i grandi pioppi che valorizzano ogni alito di brezza agitando le foglie argentate. Ne è scaturita un’esperienza potente, in cui si è sentita sorretta dall’energia del verde, passando dal dolore di non sentirsi accolta alla percezione netta e inconfutabile del divino in sé e della potenza che da questo scaturisce. Nulla di soprannaturale, semplicemente si tratta di orientare il focus, e quindi l’energia, là dove si trovano le risorse che possono diventare azioni: atti che concretizzano sul piano materiale, oggettivo, ciò che è già reale su piani differenti.

Quello che si vede nella foto è il soffitto dello studio all’aperto.