Quando una persona si rivolge a me perché ha un elemento di disagio nella propria vita, che si tratti di un aspetto interiore, di un problema di salute o di difficoltà nell’ambiente familiare/professionale/sociale, preferisco orientare le antenne verso il campo delle soluzioni, piuttosto che indugiare sul problema.
Ricordi quando a scuola l’insegnante continuava a ripetere di trascrivere con cura e ordine i dati forniti dal testo di un problema di matematica, perché osservandoli così in evidenza ti avrebbero essi stessi fornito la soluzione?
Ecco che, anche oggi, il problema che senti premere sta cercando di spingerti in una direzione più utile per la tua vita, ma se continui a girare solo sulla situazione in cui ti trovi, senza estrarne i dati significativi, facilmente rimarrai nella pozzanghera della difficoltà anziché percepire il mare delle soluzioni.
Per questo a volte è utile confrontarsi con una persona estranea alla situazione e con una visione non limitata dagli angusti termini del problema, in grado di vedere collegamenti non ancora emersi alla consapevolezza. In fin dei conti, le soluzioni esistono già, occorre individuarle modificando la propri vibrazione nell’apertura a questa constatazione ed entrando in risonanza con la loro energia. In questo modo ciò che blocca diventa propulsione ad evolvere e dispiegamento di nuove possibilità.
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